La storia della grotta
Attraverso il tempo
La grotta Cosquer ha conosciuto una lunga frequentazione da 33.000 a 19.000 anni fa, segnata da due grandi fasi quasi ininterrotte. Tali date sono note grazie a quasi 60 datazioni al carbonio-14 ottenute su 41 campioni prelevati tra il 1992 e il 2012.
Perciò le prime frequentazioni della grotta sono contemporanee alle ultime frequentazioni della grotta Chauvet, mentre le ultime frequentazioni si avvicinano a quelle della grotta di Lascaux. Tra le grotte “contemporanee” si possono citare principalmente la grande grotta di Arcy-sur-Cure (28.000 anni fa – Yonne), le grotte di Cussac (29.000 anni fa – Le Buisson-de-Cadouin, Dordogna), del Pech-Merle (29.000 anni fa – Cabrerets, Lot) e di Cougnac (30.000 anni fa – Payrignac, Lot).
La grotta Cosquer, uno dei siti principali dell’arte rupestre
LA LUNGHISSIMA FREQUENTAZIONE DELLA GROTTA, LA RICCHEZZA DEL SUO BESTIARIO E LE TRACCE DI ATTIVITÀ UMANE SONO TUTTI ELEMENTI CHE RENDONO LA GROTTA COSQUER UNA DELLE ROCCAFORTI DELL’ARTE RUPESTRE PALEOLITICA EUROPEA IN AMBITO MEDITERRANEO. LA SUA UBICAZIONE A MARSIGLIA ATTESTA CHE I TERRITORI DELLA FAMOSA CITTÀ FOCEA SONO FREQUENTATI DA BEN PIÙ DI 26 SECOLI...
Il Provenza l’unico altro sito conosciuto di arte rupestre è l’Abri du bison (il riparo del bisonte) a Ségrières (Moustiers Sainte-Marie, Alpi dell’Alta Provenza). In questo riparo è stato inciso un solo bisonte di piccole dimensioni (lungo 18 cm) sulla parete calcarea. Presenta caratteristiche simili a quelle dei bisonti incisi nella grotta Cosquer: zampe a forma di Y e corna a forma di U, il che ha portato alcuni ricercatori a collocare nello stesso periodo la realizzazione di questa incisione e di quelle nella grotta sommersa.
Una grotta sommersa fragile e minacciata dall’innalzamento del livello del mare
LA GROTTA COSQUER RISCHIA DI SCOMPARIRE IL PROCESSO DI DISTRUZIONE È INIZIATO 10.000 ANNI FA: DALLA FINE DELL’ULTIMA GLACIAZIONE, L’INNALZAMENTO DEL LIVELLO DEL MARE HA INGHIOTTITO I 4/5 DELLA GROTTA.
L’allagamento della grotta ha conseguenze distruttive e irreversibili. Si stima che le superfici sommerse rappresentino i 3/4 o i 4/5 della superficie totale della caverna. Se si tiene presente che nelle zone esondate sono state usate tutte le superfici “praticabili” per l’espressione artistica e alla portata degli artisti, si può legittimamente supporre che oggi un gran numero di opere sia già andato perduto.
Per questo sito in Francia sappiamo che non potremo salvare molto. Ogni giorno perdiamo qualcosa ed è per questo che scavare è diventata un’emergenza.
Geneviève Pinçon, Direttrice del Centro Nazionale di Preistoria
Una scomparsa annunciata
Dall’inizio dell’era industriale stiamo osservando un innalzamento delle temperature. Si tratta delle conseguenze della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera, che accentua l’effetto serra.
È principalmente per questo motivo che il clima si riscalda e che attualmente è in corso un episodio di deglaciazione. Ma se lo scioglimento dei ghiacciai è responsabile del 70% delle previsioni di innalzamento del mare, il 30% di queste è dovuto alla dilatazione delle acque marine superficiali, che immagazzinano il 90% del calore creato dal riscaldamento globale.
Questi fenomeni di riscaldamento atmosferico fanno aumentare ogni anno il livello del mare di alcuni millimetri. Le previsioni lasciano pensare che tale fenomeno possa accelerarsi negli anni a venire a causa di alcune retroazioni come il fenomeno di albedo*e l’aumento della concentrazione dei gas a effetto serra.
Ecco perché il lancio della realizzazione di una riproduzione, accessibile a tutti e perenne, della grotta Cosquer è oggi legittima e fondamentale. Il processo di distruzione, naturale, è iniziato da oltre 10.000 anni e sembra inevitabile dato il costante innalzamento del livello del mare nella grotta.